lunedì 10 giugno 2013

Trail delle 5 querce - Gravina di Puglia 9 giugno 2013

Trail delle 5 querce - Gravina, 2013 9 giugno 2013.

Quella di oggi è stata una gara davvero dura, per percorso, clima e stato fisico.
Sicuramente non mi sono presentato nelle migliori condizioni: per quanto fosse la settimana di scarico, venerdì sono stato costretto a fare varie prove di salto in alto e di corsa sul km (chiuso a 3’30” senza dare tutto) per un concorso, che ho sicuramente recuperato in parte, ma non del tutto, soprattutto a carico dei polpacci e dei flessori della coscia.
Poi, per vicissitudini, la notte prima della gara ho dormito meno di 5 ore, il contrario di quello che avrei dovuto fare.
Al risveglio la testa era davvero pesante, anche se mi sentivo fisicamente in ordine: sono partito per Gravina, quindi, con cauto ottimismo o, almeno, contenuto pessimismo! :P
Arrivato a Gravina il parcheggio era a circa 1 km dalla partenza, in salita sotto il sole: il bus navetta era strapieno ed ho optato per salire a piedi. A quell’ora era ancora fresco.

Appena arrivato ho fatto solo in tempo a recuperare il pettorale e ho fatto un brevissimo riscaldamento: non conoscendo il percorso e sapendo che ci sarebbero state un paio di salite toste, nonchè un inizio su asfalto di 1 km in salita, ho voluto optare per una partenza cauta, al ritmo del lento svelto. Ovviamente tra salite, discese e fondi variabili, il parametro è sempre stato il fiato, ho iniziato con una respirazione lievemente impegnata, quella che ti consente di dire 3-4 parole, sforando ogni tanto nel ritmo del medio-veloce o, a causa delle salite, nei ritmi impegnativi.
Molti sono partiti subito forte, ma non mi sono lasciato coinvolgere: con fondi difficili, spesso a bassa risposta elastica, in cui conta molto la forza, strappi anche molto duri in salita, ho preferito gestirla non con un ritmo costante, ma come spesso si fa in bicicletta: ho spesso tirato in salita, valutato se tirare o meno in discesa e sono andato tranquillo nei pochi pezzi di pianura.
L’inizio è stato caratterizzato da discrete salite e discese, spesso nel bosco, quindi si stava al fresco e non c’erano fuori giri da fare. Al 6 km circa c’è stata una discesa con difficoltà medie, sicuramente impegnativa per me che sono un novello nei trail: ammetto che in molti mi hanno superato, ma la grande presenza di pietre e fondo poco stabile mi hanno indotto a rallentare, soprattutto per non farmi male, magari ad una caviglia, dovendo sostenere le prove fisiche del concorso mercoledì. È stata dura frenarsi, ma necessario: più di un runner ha rimediato qualche storta, più o meno grave.
Sul pietroso in discesa le Merrell Trail Glove richiedono di certo una grande esperienza: non ho avuto appoggi dolorosi, bisogna sempre guardare dove mettere i piedi, però per andare forte serve pratica e cautela. In compenso recuperavo alla grande molta gente in salita. E dopo il 6° km c’è stata una salita davvero dura, con molti tratti esposti al sole: ed oggi è stata una giornata davvero calda, nonostante i 4 rifornimenti di acqua si è un po’ sofferto per questo motivo.
Fino al 12°, 13° km sono andato abbastanza bene, poi c’è stato un lungo tratto esposto al sole che mi ha davvero fiaccato: continuavo a tirare in salita (e qui devo riconoscere alle merrell il peso bassissimo, grande vantaggio, il gran grip di punta/avampiede e la grande flessibilità, che si traduceva sempre in una sensibilità magnifica negli appoggi e nei traverso più insidiosi), ma in pianura sentivo le gambe dure: erano in molti a passarmi ed il limite veniva proprio dalle mie gambe che, seppur forti, stavano subendo (forse anche il poco sonno); infatti il fiato diveniva in questi frangenti più che sufficiente, andavo a poco più del lento.
Da qui al 17° km è stata dura: ho pensato addirittura di mollare in qualche momento e in uno strappo terribile sono stato costretto addirittura a camminare per qualche metro; ho rallentato vistosamente in alcune salite, conservando comunque, in questo frangente, qualche margine su molti altri runners.
Unica nota positiva è stata una discesa molto pendente ma dal fondo sostanzialmente sabbioso, in cui sono riuscito a far la differenza su alcuni del gruppetto che seguivo al momento.
C’è da dire che, comunque, dei tanti che erano partiti forte e mi avevano abbandonato km prima, molti li ho pian piano recuperati: questo mi ha tenuto il morale alto e ho fatto prevalere la forza di volontà sulla fatica.
Gli ultimi 2 km sono stati davvero belli, anche se sempre nel mio piccolo.
In pianura ero stato raggiunto e superato da qualche runner, ma quando è iniziata l’ultima discesa, di pendenza intermedia, un fondo di terra compatta, sterpi e qualche sporadica roccia, ho cambiato marcia!
Ho cominciato a guadagnare su 2-3 runner che non riuscivo a tenere in piano: inizialmente hanno tentato una reazione, poi hanno dovuto abbandonare. In pianura sono riuscito a mantenere un ritmo decisamente più alto di prima e non mi hanno recuperato.
Anzi, ho addirittura iniziato a raggiungere altri 2 o 3 ragazzi che erano decisamente più avanti! In un single track che alternava dolci salite e discese ho recuperato tutti i runner che avevo a vista. Negli ultimi 500 metri sono stato passato da un runner che andava davvero forte e, sinceramente, avevo pensato di alzare bandiera bianca: mi sono reso conto che però faticava molto. Ho accelerato anche io, stanco com’ero  non è stato nemmeno immediatissimo. Ad un breve strappo in salita e curva di circa 10 metri l’ho passato all’interno e ho fatto uno scatto: è stato un errore, perchè pensavo di essere all’arrivo, invece mancavano circa 150 metri! L’altro runner però non è stato in grado di reagire al mio scatto e aveva mollato, quindi ho tagliato il traguardo in apparente scioltezza, senza nemmeno dovermi difendere!
L’esperienza è stata molto bella, mi piacciono davvero molto i trail, per quel poco che ho provato! Anche se, venendo dalla mountain bike oltre che dalla bici da strada, già avevo avuto modo di apprezzare lo sport nella natura.
Nei limiti del possibile e degli altri impegni, anzi, voglio inserire più allenamenti di forza e di corsa in fuoristrada, per migliorare in questo frangente.
Non si è capito bene il dislivello del percorso: sono stati circa 19 km per 400 metri di dislivello, secondo gli organizzatori, 246 metri, secondo il Garmin.
Ho corso in Calabria pezzi su strada in cui ho fatto circa 480 metri di dsl. in 5 km, eppure il fondo del fuoristrada e i continui cambi di ritmo e appoggio mi hanno fatto soffrire decisamente di più!

Non è stato sicuramente un gran passo, ma non ho la presunzione di paragonarmi a corridori davvero forti. Nel mio piccolo, seppur con qualche riserva, sono contento e soddisfatto di aver provato sensazioni e fatiche nuove! 

Una foto all'arrivo, dove fingevo dignità! :P
grazie a Photomike per la foto